Venerdì 10 ottobre alle ore 20.00
“SAN DAMIANO”
Regia: Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes
Cast: Alessio, Christopher, Costantino, Damian Eugeniusz Bielicki, Dorota, Felice, Sofia Noviello, Vincent
SINOSSI: Fuggito da un ospedale psichiatrico in Polonia, il trentacinquenne Damian, arriva a Roma in cerca di una nuova vita. Giunto alla Stazione Termini senza un centesimo, rifiuta di unirsi ai senzatetto che dormono per strada e si arrampica su una torre delle antiche Mura aureliane che sovrastano la stazione, trasformandola nella sua casa. Damian sogna di diventare un cantante famoso, e il suo profondo bisogno d’amore lo porta tra le braccia di Sofia, una senzatetto forte e carismatica. La loro storia, travolgente e tormentata, divampa in mezzo al turbolento sfondo di Termini, catapultando Damian nel mondo capovolto della comunità emarginata della stazione. È proprio qui che Damian trova la famiglia e l’amore che ha sempre cercato. Ma con una psiche fragile, riuscirà davvero a forgiarsi una nuova vita nel vortice di Termini?
NOTE DI REGIA: Questo documentario è nato da un incontro fortuito. Dopo un anno di volontariato a distribuire pasti ai senzatetto con Sant’Egidio, una sera, presi dalla voglia di voler conoscere più a fondo questo mondo, abbiamo deciso di dormire una notte a Termini. Poco prima di coricarci si avvicina un giovane Polacco con una strana inflessione calabrese. Ci racconta una barzelletta, facciamo amicizia. Poi ci dice che lui non dorme per terra come gli altri, ma che si è conquistato una torre. Da questo incontro è nato il documentario. Inizialmente affascinati da questo personaggio unico e pieno di energia, ci siamo addentrati nella sua vita, un giro sulle montagne russe tra i suoi sogni di diventare un cantante famoso e la durezza della strada, l’alcolismo. Attraverso di lui abbiamo conosciuto tutto il sottobosco di senzatetto che vivono intorno alla stazione, affianco a cui passano migliaia di persone ogni giorno (a Termini transitano oltre 150 milioni di persone ogni anno). Anche noi eravamo così, passavamo, li vedevamo, ma volgevamo lo sguardo dall’altra parte, soffocando sul nascere il disagio che si prova nel vedere persone vivere in quello stato perché, sebbene non facciano parte della società civile organizzata, fanno pur sempre parte di noi, dell’umanità.
Il documentario nasce proprio con questo spirito, di conoscere meglio queste persone.